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SEED HOUSE N.3
Martano, 2015

Anche nei piccoli centri dove il problema della densità edilizia non è ancora ben noto, i centri storici sono circondati e nascosti dietro una periferia anonima e senza identità.
Scopri invece mostra, è l'approccio progettuale scelto per restituire dignità alle scene stradali, divenute oggi una sorta di volgare catalogo degli orrori.

Una recinzione di sassi e lamiera forata e fitta vegetazione, è tutt'altro che mimetica ma lascia appena intravedere l'edificio, parzialmente svuotato da un profondo giardino terrazzato che si fonde con il verde sottostante.
La porta d'ingresso, anch'essa in lamiera forata, è appena percettibile. Al di là di tutto questo c'è la sorpresa, il volume interno è molto più ampio di quello esterno perché il piano interrato è recuperato allo spazio abitativo attraverso uno squarcio che attraversa tre piani ed estende la visuale sull' altezza dell'edificio con un grande lucernario che tagliarlo per tutta la lunghezza.
Il piano seminterrato diventa il soggiorno principale in quanto il terreno è stato scavato al fine di ricavare un ampio cortile, sul quale si affaccia anche la grande cucina
Il giardino si sviluppa su due livelli collegati da un terreno inclinato dove crescono piante aromatiche, il giardino dei profumi.
Come il tetto anche la parete di fondo è tagliata per tutta l'altezza, per rendere percepibile il giardino da qualsiasi punto dello spazio interno.
Lo sguardo non costretto dai limiti angusti può percepire dimensioni non più rilevabili nell'architettura domestica contemporanea.

CREDITS
Architetto: Toti Semerano
Collaboratori: Andrea Piscopo, Iride Filoni, Salvatore Musarò, Stefano Sabato
Luogo: Martano, Lecce, Italia
Committente: privato
Cronologia: 2015
Fotografia: Stefano Zanardi

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